Per poter dire di conoscere la città di Sapia, l’uomo che la visita deve sostarvi almeno per un giorno e una notte, passeggiando per le sue vie e per le sue piazze senza dormire. Vedrà così due città che appaiono uguali ma che in realtà sono diverse: una deserta di giorno e una deserta di notte. Solo nell’ora dell’alba e in quella del crepuscolo, se camminerà per le sue strade, incontrerà i suoi abitanti. Li vedrà uscire dalle loro dimore con l’aurora e rientrarvi al tramonto. Li guarderà salire su treni, carrozze, dirigibili al far del giorno e scendervi in ora tarda. L’inutile Sapia è sempre vuota: quando il sole splende, i suoi abitanti sono svegli ma altrove, lontani; quando brilla la luna, sono presenti ma dormono chiusi nelle loro case.