Il santuario dei gol

dadi trasposti in 7 minuti

“Una balena!” Gridò Pino, detto Abete. Era dalle elementari che lo chiamavamo Abete, ma anche se se l’era presa parecchio, non avevamo mai smesso. Comunque, una balena nel santuario dei cetacei era più che normale. La barca ondeggiava parecchio e la banana che avevo mangiato saliva e scendeva, ondeggiava nello stomaco. Finalmente raggiungemmo la terraferma. Al chiosco della spiaggia ordinai una tisana, mi guardarono tutti sbalorditi e mi presero in giro per un paio d’ore. L’ilarità gli passò durante la partita a pallone del pomeriggio: segnai 8 gol, e tutti muti. Per come stavo dopo pranzo, fu una bella soddisfazione.